Immagina di poter tornare indietro nel tempo.
Sì esatto. Indietro nel tempo. A quando eri appena laureato.
Non sarebbe bello poter dare una “lettera di consigli” al te stesso più giovane?
Ti piacerebbe dargli una mano ad affrontare gli anni incredibili che lo aspettano?
Quali errori pensi di aver commesso, che avresti evitato con un pizzico di esperienza in più?
Nell’articolo di oggi, voglio condividere con te le 6 cose che avrei voluto sapere prima di diventare architetto.
Consigli che, sono sicuro, anche tu troverai utili per guardare la tua attività da un punto di vista diverso dal solito.
Eccoli qua.
1) Impara a dire di NO
Sembra facile!
Di solito gli architetti sono tentati di dire di sì a qualunque opportunità.
Facciamo concorsi.
Proposte.
A volte accettiamo incarichi anche se non sono al 100% coerenti con il nostro profilo personale e professionale.
Perché?
Beh, se questo accade anche a te, allora quasi sicuramente significa che non hai un piano preciso per la tua attività.
Chiamala visione a lungo termine. Missione. Business plan.
Chiamala come ti pare.
Se non hai una guida, una mappa che ti aiuta a dare le giuste priorità alle cose, come fai a capire quali incarichi accettare, e quali no?
Come dice Andrea Langhi sul suo blog, saper dire NO è un aspetto cruciale per il tuo successo.
Personalmente, trovo ancora difficile dire NO alle molte proposte che mi arrivano, ma è necessario.
Se non facessi così, sarebbe impossibile seguire ogni giorno il marketing di 3 attività (di cui una in ambito internazionale), offrire almeno 2-3 consulenze private al mese, creare nuovi servizi e prodotti – e fare pure il papà.
Prima o poi, infatti, capisci che…
2) Non puoi fare tutto da solo
Hai presente quelli che dicono…
“per avere una cosa fatta bene, te la devi fare da solo?”.
Balle.
Questo è il modo migliore per bruciarsi la vita a fare cose per cui non hai alcun interesse o talento.
Se fai tutto da solo, fai tutto male.
Invece, dovrebbero insegnare l’arte della delega all’università. Forse così le nostre vite di architetti sarebbero molto più semplici da gestire 🙂
E invece no.
Corri al cantiere. Porti le pratiche al comune. Parli coi fornitori. Disegni gli esecutivi. Controlli i collaboratori.
Ecco come ho fatto io.
Di recente, ho delegato tutte le pratiche e i cantieri a chi fa questa roba molto, ma molto meglio di me.
Questo mi ha lasciato più tempo per focalizzarmi a far crescere la mia attività, che negli ultimi anni è stata la mia principale “mission”: far crescere il blog di Architetti Freelance che stai leggendo.
A proposito…
Ti è mai capitato di lavorare in team, o di collaborare con altri?
Bene.
Allora sarai d’accordo con me sull’importanza del prossimo punto.
3) Lavora sempre con gente più brava di te
Suona un po’ cinico questo, vero?
Eppure è così.
Se davvero vuoi crescere, allora smettila di lavorare con amici e conoscenti perché “sono simpatici”.
Piuttosto, attaccati come una piattola a persone che hanno avuto già successo, o che hanno raggiunto i risultati che tu stesso desideri ottenere.
Questo ti permetterà di capire il loro modo di pensare. Come reagiscono alle difficoltà? Come interpretano le cosiddette “opportunità”
Ecco perché, lo scorso anno, io stesso ho preso al volo l’opportunità di collaborare e scrivere un libro con un co-autore d’eccellenza 🙂
Se vuoi aumentare il numero dei tuoi contatti grazie al web, ti consiglio non perdere altro tempo.
Si chiama Web Marketing per i Professionisti dell’Edilizia e lo trovi su Amazon.
4) Rispetta i Soldi
Molte persone (e molti architetti) hanno una paura fottuta dei soldi.
Facci caso.
Hanno paura a chiedere il giusto compenso per i loro progetti.
Paura a chiedere un aumento nello studio dove lavorano.
Paura a spendere. A investire.
“Il denaro è energia rappresa” dice Joseph Campbell.
I soldi sono potenti, possono renderti felice, triste.
Un rapporto sbagliato con i soldi può scatenare le tue più inquietanti fobie, quelle represse da anni.
Non voglio stare qui e fare il guru dei soldi, tutt’altro.
Direi solo al mio “giovane alter ego”, che rispettare i soldi significa riconoscere che questi hanno un potere su di noi. Che sono una parte fondamentale della nostra vita.
Tratta i soldi con rispetto.
5) Sbaglia. Rialzati. Sbaglia ancora. Rialzati ancora
Quando fai un progetto architettonico, è impossibile che ti venga perfetto alla prima bozza.
C’è sempre qualcosa da sistemare, aggiustare.
C’è il cliente che vuole il bagno così, la camera cosà.
Ecco. Con la tua attività è uguale.
Non aver paura di sbagliare, di riconoscere che ci sono dei problemi. Sii pronto a modificare in corso d’opera il tuo business.
Pensare di partire con le idee chiarissime, o di fare un business plan che rimarrà intatto per anni è impossibile.
Parti e sbaglia.
Rialzati.
E poi sbaglia ancora 🙂
Infine…
6) Non puoi piacere a tutti
Parliamo di marketing? Sì, ma non solo.
Uno dei problemi della maggior parte degli architetti che vogliono portare online la propria attività, è che cercano di piacere a tutti.
O meglio, cercano di non infastidire, di sembrare umili.
Dall’altra parte, c’è chi è troppo autoreferenziale e ha paura a mostrare debolezze.
Il punto è questo: chi cerca di piacere a tutti di solito non piace a nessuno.
Cioè, rimane indifferente, una voce senza tono in un coro tutto uguale.
Cerca invece di piacere SOLO a un certo tipo di persone.
Per esempio, SOLO ai ricchi. Solo agli imprenditori. Solo alla classe media (esiste ancora…non so).
Ora è il tuo turno.
Ti ho appena svelato 6 cose che avrei voluto dire al “me stesso più giovane”, prima di diventare architetto.
Non è possibile cambiare il passato, ma è possibile condividere quello che hai imparato in questi anni.
Quale consiglio extra daresti a tè stesso, se solo potessi tornare indietro, prima ancora di diventare architetto (o ingegnere, o geometra!)?
Quali sono gli errori che pensi di aver commesso, e che hai capito dopo?
Avrei voluto sapere come si gestisce il rapporto con la committenza e con le imprese. E non parlo dei lavori pubblici dove le figure professionali e le norme sono ben stabilite. Ma mi riferisco alle ‘regole’ da seguire con la clientela privata. Contratti certamente ma anche e principalmente: fino a che punto l’architetto deve essere disponibile con il suo cliente? È bene mettere dei paletti? Se si quali? In che modo? Come dice larchitetto Tontini dele volte è meglio dire di no, oppure avere chiaramente puntualizzato COSA comprende la consulenza/servizio e COSA NO!
Gabriele Tontini i tuoi articoli sono sempre ricchi di spunti interessanti, grazie!
Eh per quanto riguarda il rapporto con le imprese si potrebbe aprire un capitolo a parte (forse proprio un altro blog!). Autorevolezza, sicurezza e capacità di leadership. Temi davvero affascinanti. A presto Koncita!
Bravo Gabriele, concordo appieno! Cosa avrei voluto sapere? Un milione di cose ma quelle che hai sollevato sono decisamente le più frequenti, poi inevitabilmente studiare marketing e comunicazione, avere assolutamente un sito web ed essere attivo sui social…
Grazie Giulia! Già, decisamente d’accordo con te.