Tutto quello che devi sapere sull’architettura minimalista

In molti sanno riconoscere facilmente le linee pulite di un’Architettura Minimalista, ma forse non tutti ne conoscono le origini e lo sviluppo negli anni, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Questo stile architettonico inconfondibile ha ispirato tantissime persone che hanno contribuito a diffonderlo nel mondo, apprezzando a fondo i benefici di una casa minimalista o di un edificio progettato secondo i criteri che lo caratterizzano. 

Perché l’architettura minimalista affascina così tanto? 

In questo articolo ho analizzato diversi aspetti proprio per comprendere a fondo le motivazioni del suo successo.

Cos’è l’architettura minimalista

Anche chi non è esperto di architettura è in grado di individuare ed apprezzare la bellezza di uno spazio minimalista: spazioso, lineare, luminoso ed essenziale. 

C’è invece chi lo disprezza proprio per la sua eccessiva freddezza e austerità.

Nel corso della storia il minimalismo in architettura è stato condizionato da numerose correnti stilistiche che gli hanno conferito sfumature differenti anche a seconda del luogo di applicazione.

Nonostante ciò ha continuato a mantenersi coerente con la sua essenza, quella della semplicità e della sobrietà delle forme e dei colori. 

Più che una moda o una tendenza, l’architettura minimalista è riconducibile ad una vera e propria filosofia di vita ed è per questo che probabilmente sembra essere dura a morire.

Al giorno d’oggi, la crescita esponenziale del fenomeno socio-economico basato sui consumi sta danneggiando notevolmente la vita dell’intero pianeta e dei suoi abitanti.

L’inquinamento ambientale è una delle cause che maggiormente risente di questa scelta e aiuta a peggiorare il senso comune di stress nella popolazione.

Anche l’accorciamento vertiginoso delle tempistiche produttive, costringe l’essere umano a condurre una vita dal ritmo esageratamente serrato. 

Di conseguenza, si rafforza la necessità di contrastare questa tendenza agli eccessi e si sente sempre più forte il bisogno di dirigersi verso un rallentamento generale unito ad un consumo critico e consapevole, ricercando ambienti sgombri per circondarsi di semplicità, che rimanda a una sensazione di calma e serenità.

I benefici del minimalismo come stile di vita sono così forti che hanno spinto due americani – Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, chiamati “The Minimalists” – a documentare la loro esperienza di conversione in un film, “Minimalism: A Documentary About the Important Things”.

Caratteristiche principali dell’architettura minimalista

Caratteristiche principali dell’architettura minimalista
Foto di Marina Senabre

Il minimalismo in architettura permette al progettista di esaltare al massimo i volumi, grazie alla sapiente disposizione dei pieni e dei vuoti.

Così come la concepiamo oggi, l’architettura minimalista per rimanere tale non può prescindere dalle seguenti prerogative:

Ariosità

Sia nel caso della progettazione degli interni che in quella degli esterni, la qualità dello spazio vuoto è indispensabile per ottenere una perfetta relazione armonica con il costruito.

La disposizione degli elementi deve essere fatta con la debita distanza, perché ciò consente di creare un ambiente arioso e spazioso.

Nessuna decorazione

Poiché è la funzione insieme alla struttura a creare la forma, tutto ciò che non è strettamente necessario al funzionamento e alla solidità di un elemento non aggiunge niente alla sua bellezza: anzi, al contrario, la nasconderebbe.

Pochi colori e materiali

Il bianco, il “non colore” simbolo di purezza, è il protagonista indiscusso delle opere minimaliste, affiancato e rinforzato da qualche tocco di nero.

Viene accostato perlopiù alla lucentezza dell’acciaio cromato e alla trasparenza del vetro.

Il bianco inoltre fa risaltare al massimo ogni oggetto, come potrebbe essere un arredo o un semplice oggetto di vita quotidiana. 

A volte vi è anche la presenza del grigio (a richiamare il cemento a vista del brutalismo del secolo scorso) o del legno, che attutisce la freddezza che può generare il “Total White”. 

È possibile utilizzare anche altri colori nell’architettura minimalista, l’importante è che l’ambiente trasmetta un’atmosfera di serenità e pace.

Un’illuminazione che riempia lo spazio

La luce, apparentemente immateriale, diventa uno dei pochi fattori (insieme all’uomo e agli oggetti) in grado di riempire e mutare lo spazio minimale, statico e immobile per antonomasia.

Con i suoi giochi di ombre e contrasti, lo studio accurato della luce naturale e artificiale è determinante al fine di conferire quel tocco di unicità alla costruzione.

Attenzione al dettaglio

“God is in the details” diceva Mies van der Rohe.

Tutto ciò che si cela dietro l’opera finita è importante quanto l’opera stessa, se non di più. 

Durante la fase progettuale di un edificio, di un arredo o di un oggetto, oltre a studiarne minuziosamente i particolari costruttivi e l’utilizzo futuro, è fondamentale prevedere anche tutte le fasi del suo ciclo di vita.

Tutto questo al fine di ridurre i tempi e i costi di realizzazione, azzerare gli scarti, ottimizzare la manutenzione, pensare alla riparazione in caso di rottura ed infine alla sua dismissione o riutilizzo.

L’innovazione tecnologica nel minimalismo in architettura, con l’avanzare del tempo, fornirà sempre maggiori possibilità di innalzare la qualità del processo produttivo, contribuendo anche a ridurre l’impatto ambientale della costruzione.

Minimalismo in architettura: un po’ di storia

Foto di: FaStudio

Già nel settecento, l’architettura neoclassica intendeva contrastare gli sfarzi del Barocco e del Rococò ricercando la semplicità geometrica.

Si voleva creare un’architettura che comunicasse la sua funzione attraverso la forma, evidenziando la linearità e la simmetria e mostrando così come la ragione doveva prevalere sul sentimento.

Allo stesso modo il Movimento Moderno, sviluppatosi durante le due guerre mondiali – dopo la recente industrializzazione a discapito dell’artigianato – si inoltra verso una ricerca tesa al rinnovamento dell’architettura, dell’urbanistica e del design del momento.

Tutto ciò sfocia nella definizione dei principi di funzionalità, utilità e scopo dell’edificio, con la finalità di raggiungere la bellezza estetica attraverso la profonda conoscenza dell’utilizzo di materiali e sistemi costruttivi più avanzati.

Il che si può riassumere nel famoso motto “Less is more” di Mies van der Rohe o nel concetto di casa come “macchina per abitare” di Le Corbusier.

Minimalismo in architettura: un po’ di storia
Foto di: Pepo Segura

Tra i grandi Architetti del novecento che hanno influenzato il concetto di architettura minimalista odierna ricordiamo principalmente:

Nel secondo dopoguerra anche il brutalismo con il suo cemento a vista tende a voler spogliare e scarnificare l’architettura, per evidenziare al massimo la struttura.

Foto di: Mitsuo Matsuoka

L’architettura minimalista contemporanea così come la conosciamo oggi, ha risentito naturalmente delle influenze del passato, senza contare l’apporto proveniente dalla cultura architettonica giapponese tradizionale ma anche da alcune opere di architetti più recenti come per esempio Tadao Ando.

Il termine “minimalismo” verrà coniato solamente nel 1965 dal filosofo inglese Richard Arthur Wollheim nel suo saggio “Minimal Art” che contribuì ad espandere la filosofia in tutte le arti.

Esempi di architettura minimalista contemporanea

Alberto Campo Baeza – Gaspar House – 1992, Spagna

Esempi di architettura minimalista contemporanea
Foto di: Alberto Campo Baeza

La casa, a pianta simmetrica, è chiusa verso l’esterno da un muro di recinzione alto più di 3 metri per garantire pace e tranquillità a chi vi abita.

La pavimentazione in pietra utilizzata sia nella casa che nel cortile mostrano l’intenzione di dare continuità tra interno ed esterno. 

La predominanza delle pareti bianche di quest’opera di architettura minimalista contemporanea conferma la semplicità e la continuità dell’edificio, dando risalto ai diversi contrasti che la luce naturale crea durante il giorno.

Eduardo Souto De Moura – Casa a Ponte de Lima – 2012, Portogallo

Foto di Luis Ferreira Alves

Due grandi parallelepipedi che, nella loro semplicità, vogliono esprimere il rispetto del luogo rievocando il legame tra architettura e natura mediante la scala monolitica esterna e il tetto verde che si mimetizza con il paesaggio circostante.

Claudio Silvestrin – Cannon Lane House – 2015 Inghilterra

Esempi di architettura minimalista contemporanea
Foto di Archilovers

Questa casa di 800 mq è composta da 5 piani, un garage interno, 160 mq di giardino e una piscina coperta.

Ha un’eleganza tranquilla e sobria, con calde tonalità della terra, che vanno dal miele al bronzo, e linee austere ma lussuose.

I materiali presenti sono il porfido giallo-ocra delle Dolomiti sulle pareti e sui pavimenti, ottone ossidato con finitura in bronzo su maniglie e ringhiere e rovere sulle altre superfici. 

Accenni di linee curve rompono la linearità e donano un aspetto sinuoso trasformando lo spazio privo di ornamenti.

Anche la luce naturale di quest’opera di architettura minimalista contemporanea è calibrata a seconda del tipo di ambiente che va a permeare: nella piscina ne entra pochissima come a ricordare una grotta.

John Pawson – Home Farm – 2019, Inghilterra

Esempi di architettura minimalista contemporanea
Foto di Gilbert McCarragher

È la casa di campagna del progettista ottenuta riqualificando un antico complesso agricolo del 1610.

Si nota subito il contrasto tra la modernità degli interni e il carattere rurale degli esterni, che però non vengono squalificati.

Il fienile e la casa colonica sono stati uniti per creare un edificio lungo oltre 45 metri, utilizzando un cemento di colore simile alla pietra locale esistente.

Letture consigliate sull’architettura minimalista

Architettura minimalista – Franco Bertoni

Minimum – John Pawson

Anatomy of minimum – John Pawson

Architettura e interni minimalisti – Logos

Architettura minimalista – Eduard Petterson

Conclusione

In conclusione, la storia dell’architettura minimalista ha confermato come gli spazi in cui risiede l‘uomo non sono altro che la risposta formale e concreta dei suoi più intimi bisogni, adattata al contesto locale circostante.

Quello che cambia nel tempo sono le innovazioni tecnologiche che garantiscono la possibilità di aumentare di pari passo anche il comfort abitativo. 

Come evolverà nel futuro questa corrente di pensiero applicata al design e alle costruzioni?

Faccelo sapere con un commento.

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